La Copa del Rey ha vissuto una profonda rivoluzione in questa edizione. Finora, ci sentiamo di dire, che i cambiamenti sono stati positivi perché è stato raggiunto l’obiettivo di dare maggiore risalto alla coppa nazionale, troppo sottovalutata non solo in Spagna. 125 squadre divise tra i primi quattro campionati (dalla Primera alla Tercera División), le quattro semifinaliste della Copa Federación 2018/19 e le vincitrici dei campionati regionali. Tutte gli incontri sono stati a gara unica e le squadre di Liga sono entrate in gioco fin da subito, dai sessantaquattresimi di finale.
Il nuovo format ha dato la possibilità di sognare a squadre che probabilmente mai più affronteranno realtà così grandi, senza creare uno squilibrio troppo evidente. Le sorprese non sono mancate. Il Getafe si è fermato ai trentaduesimi in casa del Badalona; Atletico Madrid, Celta Vigo, Eibar e Real Betis sono uscite ai sedicesimi rispettivamente contro Cultural Leonesa, Mirandés, Badajoz e Rayo Vallecano. Agli ottavi, big come Valencia e Athletic Bilbao hanno faticato vincendo solo ai calci di rigore contro Leonesa e Tenerife,mentre il Mirandés si è imposto con il Siviglia per 3-1, e ora sogna di raggiungere la semifinale come nel 2012.
Un percorso bello e inaspettato ci ha condotto alle otto che disputeranno i quarti di finale, ancora in gara unica, il 4, 5 e 6 febbraio:
- Real Madrid – Real Sociedad (Santiago Bernabeu)
- Athletic Bilbao – Barcellona (San Mamés)
- Granada – Valencia (Nuevo Los Carmenes)
- Mirandés – Villarreal (Municipal de Anduva)
Le semifinali, che invece si disputeranno con incontri di andata e ritorno, saranno il 12 e il 13 febbraio e il 3 e il 4 marzo. La finale si giocherà il 18 aprile in una sede che la RFEF non ha ancora deciso. Tutte le squadre, arrivate ormai a questo punto delle eliminatorie vogliono sognare in grande e strappare la Copa del Rey dalle mani della detentrice: il Valencia, ora di Celades e prima di Marcelino, in grado di vincere nella passata stagione contro il Barça.