La vita nuova di Santi Cazorla: no, non è un banale detto di inizio gennaio, ma ciò che sta accadendo all’asturiano in questa sua stagione di rientro dopo il terribile infortunio che lo aveva fatto allontanare dai campi di gioco. Ha ricominciato dal suo Villarreal, la squadra che più di tutte lo ha valorizzato in Spagna, ma invece di fare la comparsa ha deciso di essere protagonista su tutti i fronti, per ridare al suo talento il palcoscenico che merita.
Aveva già segnato un gol in Copa del Rey e uno in Europa League, ora ha trovato anche la via della rete in Liga. Gol non banali, innanzitutto perché sono due e perché li ha segnati al Real Madrid in una partita fondamentale per far riprendere al Villarreal un cammino per la salvezza che inaspettatamente appare davvero complicato. Non festeggiava un gol nel campionato spagnolo da addirittura 7 anni: l’ultima volta era nell’aprile 2012, vestiva la maglia del Málaga e segnò al Sadar, il campo dell’Osasuna, prima di partire per la Premier League e di andare incontro successivamente alla pagina più difficile della sua vita.
2-2 all’Estadio de la Cerámica, un risultato che cambia la prospettiva della stagione di entrambe le squadre. Perché se da una parte il Submarino Amarillo guadagna una certa credibilità in una corsa alla permanenza in Liga che a una squadra di quel valore non può che andare stretta, il Real rischia di aver lasciato qui il treno per la Liga. La scorsa stagione il campionato si chiuse sostanzialmente il 23 dicembre con la sconfitta nel Clásico del Bernabéu, stavolta probabilmente ogni velleità di rimonta tramonta con questo -7 in classifica dal Barcellona apparentemente incolmabile.
Perché il Barça trotterella, non preme sull’acceleratore ma va. Ha già dato tante possibilità al Real di rimanere agganciato, ma adesso la situazione sembra definitiva. Rimarranno in corsa Atlético Madrid e Siviglia, chissà per quanto, forse solo grazie agli ostacoli che potrà porre il cammino in Champions ai blaugrana di Valverde. Ma intanto il Real si è fermato, colpito da uno spettro che riecheggia nel passato: nel 2008 Cazorla stava per diventare un calciatore merengue, poi non se ne fece più nulla e si trasformò in un incubo che prima di oggi aveva già colpito 7 anni fa, nel marzo del 2012, appena un mese prima del suo ultimo gol spagnolo.