In Eredivisie si è concluso il mercato e il vero colpo lo ha messo a segno il Psv: i Boeren, nell’ultima giornata utile, riescono a tesserare il campione del mondo Mario Gotze. L’ex Dortmund, alla ricerca di un rilancio e di un’opportunità per poter dimostrare di essere ancora un top player, non ha avuto dubbi e ha subito firmato per i biancorossi che hanno accontentato in tutti i modi il nuovo tecnico Schimdt. Adesso l’allenatore ha tra le mani una rosa completa e ben bilanciata tra giovani e uomini d’esperienza: l’obiettivo è il titolo nazionale e la qualificazione diretta ai prossimi gironi di Champions.
GOTZE: DAL MONDIALE VINTO AL CROLLO FISICO E DI CONDIZIONE
Di Mario Gotze si è parlato ben troppo e si conoscono perfettamente le caratteristiche e le doti di un ragazzo che ha vinto tutto nella sua carriera. Il punto più alto della sua storia calcistica? Sicuramente il Mondiale del 2014 quando, in finale, siglò il gol che permise alla Germania di centrare il 4 trionfo nella sua storia, raggiungendo l’Italia e tornando ad una sola lunghezza dal Brasile, umiliato per 7-1.
A soli 22 anni, il giovane centrocampista aveva già messo in bacheca 3 Bundesliga, una Supercoppa Europea, un Mondiale per club e due coppe di Germania tra l’esperienza al Dortmund e quella appena iniziata al Bayern Monaco. Da quel momento in poi tanta sofferenza per un fisico che non lo ha reso mai protagonista, come in quella fantastica finale. Gli infortuni sono tanti, troppi, così che i bavaresi decidono di cederlo: Gotze optò così di tornare dove era cresciuto calcisticamente per ridare vita da una carriera che sembrava essersi fermata del tutto, nonostante altri trofei messi in bacheca.
Il suo ritorno al Dortmund però viene ancora compromesso da una serie di infortuni che portano, il suo vecchio club, a non rinnovargli il contratto e, a soli 6 anni da quel bellissimo Mondiale, il tedesco si ritrova senza una squadra e svincolato a soli 28 anni d’età. Nel mercato post COVID, più diligente con meno soldi sul piatto delle trattative, Gotze sperava di entrare in contatto con qualche top club che volesse puntare ancora sul suo talento e la sua classe: proprio nel finale ecco l’opportunità dall’Eredivisie. Il Psv, non proprio una società di prima fascia, decide di proporre un contratto da 3 milioni l’anno, distruggendo il suo tetto salariale per dare a Schmidt l’ennesima arma per la conquista del titolo. Il ragazzo non ci pensa due volte, parla con l’allenatore e decide di firmare per dare il suo apporto ai Boeren. Nel 4-4-2 utilizzato dal tecnico, Gotze può andare a ricoprire il ruolo di trequartista o di seconda punta, vicino a Malen o Zahavi. La sua tecnica e la sua classe sono di un livello superiore e potranno fare la differenza in Eredivisie: l’unica vera problematica è la condizione fisica che potrebbe tradire per l’ennesima volta il centrocampista offensivo. Ad Eindhoven incrociano le dita, sperando di vedere il campione del mondo al massimo della sua qualità: ci si attende tanto da lui per dimostrare a tutti che il vero Mario Gotze c’è, è vivo e vuole riconfermarsi come un tempo.