In due anni di Bundesliga sono arrivati un undicesimo ed un settimo posto; la crescita dell’Union Berlino è sotto gli occhi di tutti e il merito va principalmente al tecnico. Urs Fischer, infatti, ha creato un gruppo compatto con una precisa identità di gioco e la voglia costante di migliorarsi; l’allenatore non solo ha portato la squadra nella massima serie tedesca ma è anche riuscito ad ottenere il pass per la prima storica partecipazione europea. Il settimo posto vale l’accesso alla Conference League e il fatto che questo traguardo sia stato ottenuto nell’ultimo secondo dell’ultima partita di campionato rende il tutto ancora più straordinario. In attesa di vedere come la squadra affronterà il palcoscenico internazionale, andiamo a rivivere questa straordinaria stagione.
Union Berlino, stagione da incorniciare
La vittoria contro il Lipsia, arrivata al novantaduesimo grazie al gol di Kruse (miglior marcatore della squadra con undici gol), è stata la ciliegina sulla torta nella stagione dell’Union Berlino. I dubbi su come la squadra avrebbe affrontato il secondo anno di Bundesliga, dopo l’exploit dello scorso anno, sono stati letteralmente spazzati via dal campo. La squadra, infatti, ha continuato a proporre il suo gioco; un 3-5-2 dove l’idea è sempre quella di fare la partita indipendentemente dall’avversario che si affronta. Questa mentalità è stata senza ombra di dubbio il valore aggiunto di un gruppo pronto a confrontarsi con l’Europa.
Non solo Fischer e Kruse; il settimo posto finale è merito di una squadra che ha avuto il merito di non sciogliersi ad un passo dal traguardo. Probabilmente il momento chiave è stato proprio la rete subita da Kluivert all’ultima partita; passare in svantaggio ha liberato l’Union Berlino, fino a quel momento contratto e ha dato il via ad una rimonta storica. Ora la Conference League, una competizione in cui la squadra vuole essere protagonista senza mettere da parte la Bundesliga dove l’obiettivo è quello di migliorarsi ulteriormente.