Il Borussia Monchengladbach manda un segnale importante; le Fohlen si prendono i tre punti contro l’Eintracht e volano in testa alla classifica. Primo posto in solitaria visto il pareggio del Wolfsburg (zero a zero con l’Augsburg) che dimostra come la squadra voglia continuare a sognare. Emettere sentenze è troppo presto specie quando si ha a che fare con il Bayern Monaco. In questi novanta minuti, però, in cui i ragazzi di Rose hanno messo tutto: cattiveria, quella mancata all’Olimpico, orgoglio, bel gioco ma anche qualche disattenzione difensiva che purtroppo fa parte del DNA della squadra. Il Monchengladbach vince, si prende il primo posto e vuole proseguire il sogno.
Borussia Monchengladbach, testa bassa
Il rischio di finire come Dortmund, Schalke e Lipsia esiste. Il Gladbach non è abituato a lottare per il Meisterschale e, alla lunga, potrebbe pagare questa situazione. Rose non ha a disposizione la rosa del Bayern e il triplo impegno rischia di incidere nella corsa al titolo. Le Fohlen, però, sembravo avere una caratteristica (fondamentale) in più rispetto alle altre pretendenti: la cattiveria. Il bel gioco non sempre basta, chiedete al Dortmund; in campo bisogna entrare con la voglia di prendersi i tre punti e il Monchengladbach ha dimostrato di averla. Una squadra completamente diversa rispetto a quella vista contro la Roma a testimonianza di come la Bundesliga sia l’obiettivo principale di stagione. Per alzare il Meisterschale serve una vera impresa ma la voglia di riscrivere la storia (l’ultimo titolo risale al 1977) va oltre le difficoltà di un campionato dominato negli ultimi anni dal Bayern Monaco.
Rose da questi novanta minuti può essere contento per vari aspetti: la conferma di Thuram, la prestazione di Zakaria e un gioco, sopratutto a livello offensivo, che al Borussia-Park lascia tutti a bocca aperta. I problemi sono in difesa dove la squadra soffre, rischia e mostra più dubbi che certezze. Il tecnico ci dovrà lavorare per avere, a tutti gli effetti, una squadra in grado di detronizzare il Bayern.