L’ultima immagina di Jupp Heynckes con il Bayer Monaco è quando, insieme ai suoi giocatori, alzava la cielo la Champions League vinta contro il Borussia Dortmund nel. Da quel triplete (oltre alla coppa dalle grandi orecchie l’allora tecnico dei bavaresi portò a casa anche Bundesliga e DFB-Pokal) le cose sono cambiate e, dalle parti dell’Allianz Arena, hanno dovuto subire gli uragani Guardiola e Ancelotti che, tramite le loro idee, hanno provato a portare una ventata di aria fresca; le ultime prestazioni della squadra, però, hanno portato all’esonero del tecnico italiano e alla non conferma di Sagnol come traghettatore. A guidare la squadra sarà Heynckes pronto a tornare su quella panchina che, quattro anni fa, gli regalò la gioia più grande.
Heynckes, l’ultimo tentativo di ridare ordine
Passare in meno di dieci giorni dall’esonero di Ancelotti al richiamare un tecnico che non vede il campo da quattro anni, non dando fiducia alla scelta fatta con Sagnol, significa avere le idee poco chiare. Al Bayern Monaco serviva un traghettatore e allora perché non far lavora con tranquillità l’ex difensore francese che tra l’altro conosce bene l’ambiente bavarese? Che colpe può avere lui se la squadra ha pareggiato due a due con l’Hertha Berlino, facendosi rimontare il doppio vantaggio? Nessuna, ma evidentemente la società ha preferito affidarsi all’ultimo allenatore capace di vincere la Champions League. Jupp Heynckes può sicuramente restituire l’anima tedesca ad una squadra che sembra essersi smarrita e, per farlo, si servirà sicuramente di quei giocatori come Neuer, Boateng, Muller, Ribery e Robben che nel 2013 hanno portato il Bayern a vincere tutto. L’allenatore, classe 1945, potrà sfruttare la sosta non tanto per insegnare la sua filosofia di gioco dal momento che tra gli infortunati e quelli impegnati con le rispettive nazionali i giocatori presenti al campo di allenamento sono veramente pochi, quanto per riprendere confidenza con il campo, lo stesso a cui aveva detto addio nel 2013.
Bayern Monaco, l’anno zero
Il ritorno di Heynckes può portare a due possibili scenari: I giocatori entrano in sintonia con l’allenatore, ritrovano l’anima tedesca (quello spirito che ha trascinato il Bayern in tutti questi anni) e fanno la stagione della vita; La situazione non si risolve e il povero Heynckes fa la fine di Lippi quando decise di tornare alla guida della nazionale italiana nel 2010.
Nel caso in cui dovesse prevalere la seconda ipotesi e gli elementi perché questo si verifichi ci sono tutti (la lunga assenza, quattro anni, di Heynckes dal campo; i problemi di una squadra che vanno oltre la guida tecnica), questa stagione per il Bayern Monaco si trasformerebbe nel classico anno zero. L’anno dove, partita dopo partita, si cerca di costruire qualcosa a livello di modulo e di gioco per le stagioni successive dove l’allenatore sarà Nalgelsmann. A partire dal 2018-2019, infatti, il tecnico attualmente all’Hoffenheim dovrebbe sedere sulla panchina del Bayern. La società bavarese, entusiasta dei risultati ottenuti dall’allenatore dei Blau, ha deciso di puntare su di lui per il prossimo campionato. Da Heynckes a Nagelsmann, il futuro dei campioni di Bundesliga sembra scritto ma visto quanto accaduto negli ultimi giorni non sono da escludere ulteriori sorprese.
Borussia Dortmund, ora o mai più
La situazione del Bayern fornisce un perfetto assist al Borussia Dortmund che non può permettersi di non sfruttarlo; gli uomini di Bosz devono confermare il loro ottimo inizio ed aumentare la distanza (al momento di più cinque) che gli separa dai bavaresi. Dopo anni di secondi e terzi posto sembra essere arrivato il momento per le Wespen di alzare al cielo il Meisterschale. Ma attenzione, perché la Bundesliga regala sempre delle sorprese e l’eventuale anno no del Bayern può aprire le porte del paradiso non solo ad Aubameyang e compagni; occhio quindi a Lipsia e Hoffenheim che, in silenzio, potrebbero scrivere la storia del campionato tedesco nell’anno in cui il Bayern si prende una pausa.