Il nome Almiron deve avere un certo ascendente sul Club Atletico Lanus, fresco campione d’Argentina dopo un successo tanto netto quanto storico ai danni del San Lorenzo.
I grandi meriti vanno dati a Jorge Almiron, l’allenatore di questa squadra. L’ex tecnico del Godoy Cruz ha dimostrato di essere uno dei più preparati dell’intero campionato e ha saputo rinnovare al meglio l’idea di base lasciata da Guillermo Barros Schelotto. Le sue idee di calcio hanno permesso a questa squadra di dominare il proprio girone e vincere a mani basse la finalissima del Monumental non lasciando spazio ad alcun dubbio per quanto riguarda chi meritasse veramente questo titolo.
È stato un grande Lanus e lo è stato per tutto il semestre: nessuno è stato così continuo e i grandi meriti vanno ad un allenatore che ha valorizzato al meglio quello che aveva a disposizione riuscendo a rivitalizzare giocatori sul viale del tramonto come Pepe Sand (capocannoniere del campionato) e Román Martinez e soprattutto a far tornare in splendida forma gli ex Boca Mouche e il Laucha Acosta rigenerati dallla cura del nuovo tecnico.
Un 4-3-3 in pieno stile argentino in cui la spregiudicata fase offensiva viene compensata da una egregia linea a 4 dietro generando una squadra sempre pericolosa e mai scomposta.
C’è però un altro Almiron che ha partecipato attivamente al trionfo del Lanus: si tratta di Miguel, mezz’ala paraguayana di 22 anni che in qusto campionato ha conquistato tutti. I paraguayi in questa squadra sembrano trovarsi a casa: Gustavo Gomez è il leader della difesa, Ayala regge il centrocampo in maniera impeccabile e Miguel Almiron (già paragonato forse frettolosamente a Di Maria) è un perfetto incursore palla al piede con facoltà di imbucare palle deliziose ad uno dei due esterni.
La sua stagione è stata impreziosita da 3 gol, uno die quali arrivato proprio nella finlissima di ieri sera che lo ha visto tra i protagonisti assoluti del trionfo totale granate.
Il titolo torna dopo tanto tempo al Lanus e il nome di Almiron, sia per Jorge che per Miguel, rimarrà per sempre nella storia del Grana.