Nonostante una buona andata, persa soltanto per un calcio di rigore realizzato da Mario Gomez, ed il fattore Eintracht-Stadion oggi davvero 12° uomo in campo, il Braunschweig resta a secco di reti un’altra volta contro il Wolfsburg e complice anche la rete di Vieirinha al 49° minuto è condannato a restare un altro anno in Zweite Liga.
La partita inizia come ci si aspettava, con i padroni di casa aggressivi e propositivi, in cerca immediatamente di quella rete che riaprirebbe il discorso promozione; nonostante la veemenza degli attacchi però il muro dei lupi regge, infatti nella prima mezz’ora si registra solo una mezza occasione per il Braunschweig, al 13°. Sul finale del primo tempo l’occasione per cambiare il match, sempre per l’Eintracht, ma Reichel calcia forte ed alto da buona posizione dentro l’area. Primi 45 minuti dunque che sembravano propendere per l’Eintracht Braunschweig, ma il risveglio all’inizio della seconda frazione è brusco per i padroni di casa: errore difensivo su Malli, lasciato libero in area di pensare e dribblare, che però spreca dall’angolo destro dell’area piccola, la respinta arriva sui piedi di Vieirinha all’altezza dello stesso angolo, ma fuori area seppur di poco. L’impatto con il pallone è violento e preciso, lo stesso si infila sul palo lontano dove Fejzic non può arrivare. Dopo 538 giorni Vieirinha può tornare ad esultare per il Wolfsburg e tutta la città può cominciare a svegliarsi dall’incubo, iniziato veramente solo all’ultimo turno di Bundesliga quando la sconfitta contro l’Amburgo li ha condannati al playout.
All’Eintracht Braunschweig resta il rammarico di aver concretizzato meno di quanto fatto vedere, ma se la società crede nella squadra, e la rinforza per puntare alla promozione diretta, potremmo già avere una delle pretendenti alla prossima Bundesliga. Per il Wolfsburg si chiude una stagione negativa, resta da capire anche qui come vorrà muoversi la società visto che nuove squadre stanno emergendo in Germania, con un potenziale economico e tecnico maggiore dei lupi; una salvezza che deve essere un punto dal quale ripartire, non sul quale attestarsi.